Le mostre
“VOLTI E STORIE”
MOSTRA DI FUAD AZIZ
“BAHERBI” Fuad Aziz
Benvenuto Fuad Aziz.
Quando esattamente un anno fa, nel marzo 2022, decidemmo il tema del festival corrente, AMICI MIEI, avevamo appena conosciuto Fuad Aziz. L’empatia con l’artista kurdo fu immediata: ce ne innamorammo a prima vista, così da chiedergli di realizzare l’illustrazione per la locandina del nuovo festival. Fuad ne fu subito entusiasta. Noi più di lui. Ripensare a quell’incontro, come ai molti avvenuti con gli scrittori transitati per La Vallata in questi dieci anni è fonte di gioia e riflessione.
Fuad Aziz è nato ad Arbil, l’antica Arbela, ora detta anche Erbil, o Hewlêr (in kurdo ھەولێر) nel luglio del 1951. Di questa città antichissima – fra le più antiche al mondo, costruita dai Sumeri nel 2300 a.C. e teatro, nella sua piana, della battaglia di Gaugamela in cui Alessandro Magno sconfisse il re persiano Dario III – si racconta che fosse la dimora di “quattro dei” che in accadico, lingua parlata nell’antica Mesopotamia da Assiri e Babilonesi, suonano “arba-il”. Ed è curioso il fatto che si abbiano quattro modi differenti per nominare la medesima città, com’è altrettanto curioso che, in quattro territori, sotto quattro nazioni diverse (Turchia, Iran, Iraq e Siria), il Kurdistan sia smembrato.
Fuad Aziz assorbe gli elementi primigeni della sua arte da questa cultura antica, tramandata sui tetti a terrazza di Arbil, fra tappeti colorati e tè fumante, e ne fa materiale per la creazione dei propri colori: dall’utilizzo dei porpora alle varie sfumature di terre ocra e marroni, ai viola dei cardi in fiore che richiamano le strade che portano ad Arbil, agli azzurri dei cieli del Kurdistan.
“La cosa che ricordo con più magia” – scrive Aziz in “Kurdistan, le antiche città tra le montagne” pubblicato da Sinnos edizioni, una sorta di biografia di Fuad, “sono le notti d’estate in cui dormivo sul tetto di casa. In Kurdistan si dorme sui tetti, nelle notti d’estate, per il caldo e per tradizione: le famiglie si ritrovano sul tetto della casa protette dal magico cielo d’oriente; il pavimento viene trasformato in un unico letto colorato con coperte e tappeti che i bambini aiutano a preparare come in un gioco. Sul muretto rosse fette di cocomero ed una brocca d’acqua. Il cielo è vicino: lo puoi toccare con la mano, contarne le stelle, immaginarne i segreti”.
La bellezza delle opere di Fuad Aziz, che ci innamora e incanta – sia nei lavori pittorici che in quelli scultorei di carta e non – oltre che attingere alle radici culturali dell’artista, nei colori e nei ricordi della sua infanzia e giovinezza, è da imputarsi anche alla poeticità e semplicità con cui Fuad Aziz incessantemente e costantemente comunica il suo messaggio di inclusività, pace e appartenenza, tutti sostantivi che a Fuad in qualche modo sono stati sradicati, ma che nel contempo ne riempiono il suo animo sino a farne dono prezioso agli uomini. Ecco l’artista completo. Ecco l’uomo. Ecco l’università dell’arte di Fuad.
Per noi della Vallata dei libri bambini è davvero un onore averlo fra i nostri ospiti e proporne alla gente della valle le sue opere.
Lui così piccolo. Lui così grande. Lui con una storia da raccontare. Quella dell’umanità.
INFORMAZIONI:
Dove: Biblioteca di Nembro, Piazza Italia 6
Quando: dal 23 marzo al 5 aprile
Orari: dal lunedì al venerdì 9:00/12:30 – 14:00-18:30; il giovedì pomeriggio 14:00/22:30; il sabato mattina 9:00/12:30
Per le classi: è necessario prenotare telefonando in biblioteca al 035471369. La visita della mostra da parte delle scuole avverrà autonomamente da parte del docente e della classe. Sono previste visite guidate a cura della biblioteca solo per le classi quarte e quinte dell’IC di Nembro.
“AMICI DI CARTA”
MOSTRA DI COLLAGE
DI MARIANNA DALL’ANGELO
Da ritagli di carta azzurri ecco prendere vita una medusa e una lumachina, ma anche un grande pesce e la vetta di una montagna sopra cui pare saltellare un uccellino dalla cresta rossa.
Lunghe zampe affusolate sorreggono un repertorio di personaggi che sembrano pronti a giocare, saltare o semplicemente procedere lungo il proprio cammino. Alcuni mostrano acconciature surreali, altri protendono becchi lunghi, altri ancora sfoggiano tracolle e stivaletti.
Veder lavorare Marianna Dall’Angelo è un’emozione: le sue opere sono frutto di un lavoro minuzioso, certosino, ogni accostamento è stato più volte pensato, rivisto, riassemblato. Un processo lento, meditato, accompagna il nascere di queste figure eleganti, briose e leggere.
Personaggi che paiono desiderosi di animare storie per piccoli e per grandi.
INFORMAZIONI:
Dove: Vertova, Centro culturale Testori
Orari: venerdì 24 marzo dalle 18:00; domenica 26 marzo e domenica 2 aprile dalle 14:00 alle 18:00
Per le classi: le classi che incontreranno l’autore presso il Convento di Vertova potranno visitare in autonomina la mostra